Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate

Nella mattinata di ieri la cerimonia di deposizione delle corone di alloro in memoria dei caduti. Il discorso del Sindaco Stefano Tomaselli.

Data :

4 novembre 2024

Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate
Municipium

Descrizione

Si informa la cittadinanza che nella mattinata di domenica 3 novembre si è tenuta la cerimonia di deposizione delle corone di alloro presso i monumenti ai caduti di Piazza Umberto I e di Piazzale IV Novembre.

Alla cerimonia, oltre all'amministrazione Comunale, erano presenti una rappresentanza del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che ha letto un proprio intervento, il Corpo Musicale "La Serenza" e l'Associazione Nazionale Carabinieri.

Ringraziando tutti per il prezioso contributo alla buona riuscita della mattinata e i numerosi cittadini presenti si riporta il testo del discorso letto dal Sindaco Tomaselli Stefano:

"Care concittadine, cari concittadini,

siamo qui riuniti per commemorare il 4 novembre, la data che segna la fine della Prima Guerra Mondiale e che celebra il sacrificio di coloro che hanno combattuto per la nostra libertà e il nostro futuro. È un momento di riflessione, ma anche di gratitudine per le vite dedicate a una causa più grande di ogni singolo; e oggi è anche un momento per rivolgere il nostro pensiero a chi, ora, sta vivendo momenti di buio a causa di conflitti o a causa di eventi atmosferici che riducono i territori come campi di battaglia.

È il momento per ricordare tutti i nostri militari presenti nelle missioni internazionali e, in particolare, coloro che sono impegnati sotto la bandiera dall’Onu come forza di interposizione.  

Uno degli aspetti più toccanti e che costituisce memoria della guerra è la storia di giovani che non hanno potuto vivere un futuro desiderato, raccontata anche attraverso la corrispondenza tra il fronte e le famiglie a casa. Le lettere, le comunicazioni, i messaggi scritti dai soldati rappresentano testimonianze preziose di umanità e resilienza. 

In un contesto di conflitto, durante il quale le paure e le incertezze regnano sovrane, le loro parole rappresentano un filo diretto con il mondo esterno, un modo per mantenere vivo il legame con i propri cari.

Così le testimonianze che giungono dal fronte raccontano non solo le dure realtà della guerra, ma anche le speranze e i sogni di chi vi partecipa. Ogni parola scritta è un gesto d'amore, un modo per dire “sono qui, sto combattendo, ma non vi dimentico”.

Sono documenti che ci aiutano a comprendere le esperienze umane che si celano dietro le statistiche e le cronache belliche.

Oggi, mentre rendiamo omaggio a chi ha sacrificato tanto, ricordiamo anche l'importanza di ascoltare le voci di chi ha vissuto e di chi vive la guerra. È necessario continuare a scrivere e a raccontare le storie di questi uomini e donne, affinché il loro coraggio e la loro umanità non vengano mai dimenticati e anzi diventino guida per imparare a scrivere storie di Pace.

Il 4 novembre non è così solo un giorno di commemorazione, ma un invito a riflettere sul valore della memoria e della comunicazione.

E quale modo migliore per farlo se non passando attraverso le parole [di una poesia o] e di chi ha combattuto per la nostra libertà.

Da una lettera dal fronte

"... Abbiamo riconquistato un forte perduto che i nemici hanno ridotto a un mucchio di rovine…... Su un blocco di calcestruzzo rimasto da una parte piano e liscio si è improvvisato un tavolino, dagli zaini, dai tascapani è uscito un foglio di carta, una penna ed ognuno scrive, e scrivendo si riposa, perché nel ricordare voialtri, nel narrare a voi la nostra vita sembra che la stanchezza si allontani, pare che ogni parola scritta si porti via uno dei nostri tanti dolori e quando la lettera è finita si prova realmente un dolce benessere, si respira più liberamente, direi quasi si comincia di nuovo a vivere….. 

In quei momenti ci si astrae da tutto quello che ci circonda e che non è mai bello, non si è più sotto un sasso, nascosti in una roccia, non si è più al pericolo, no, no, si è accanto a voi nella casa tranquilla che non conosce che la pace e si parla di tante cose del tempo bello e del vino buono.

Difficilmente mandiamo delle maledizioni, quasi mai, perché a tutto siamo abituati e rassegnati, non ci si arrabbia se piove e non abbiamo da cambiarci, se il rancio non arriva, se il fuoco infuria, si sa, siamo alla guerra e deve essere così, ma guai se la posta non arriva…...

29 giugno 1916 "… o 2024….

Che le testimonianze di ieri, come quelle di oggi, che giungono dai territori in conflitto ci ispirino a ricordare sempre il grande valore della libertà, il potere delle parole e soprattutto a coltivare e promuovere la Pace.

Grazie."

Si pubblicano in allegato le foto della giornata di ieri.

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Allegati

4 Novembre 2024

Ultimo aggiornamento: 4 novembre 2024, 11:14

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